FAMIGLIA: Vitaceae
NOME BOTANICO: Vitis vinifera
NOME COMUNE: Vite rossa
ORIGINE: Europa e/o Asia nord occidentale. Pianta rampicante, diffusa in tutto l’emisfero settentrionale.
PARTE UTILIZZATA: Folium, fructus, gemma, semen, oleum
COMPONENTI ATTIVI PRINCIPALI: tannino, pigmenti antocianici, saccarosio, levulosio, inositolo, lipidi e fitosteroli
VITE ROSSA
Descrizione
EFFETTI FISIOLOGICI della pianta nei preparati per uso orale
(CLAIMS definiti nelle Linee Guida ministeriali – Dm 10 Agosto 2018 e Allegato 1 DM 9 gennaio 2019):
Folium, semen: Funzionalità del microcircolo (pesantezza delle gambe). Antiossidante. Regolare funzionalità dell’apparato cardiovascolare.
Oleum: Integrità e funzionalità delle membrane cellulari. Trofismo e funzionalità della pelle. Contrasto dei disturbi del ciclo mestruale. Funzionalità articolare.
IMPIEGO COMUNE IN FITOTERAPIA per uso orale:
L’estratto ottenuto dai semi e dalle foglie, viene utilizzato per migliorare la sintomatologia, di alcuni disturbi legati alla circolazione, come fragilità capillare, vene varicose, sensazione di pesantezza torpore alle gambe. L’attività vasoprotettrice legata alla presenza dei pigmenti antocianici è superiore nelle foglie autunnali. Da qui il termine “vite rossa” (ricche di proantocianidine).
È riconosciuta anche un’azione antinfiammatoria e contro gli spasmi dolorosi tipici del periodo mestruale.
Importante l’azione antiossidante, utile per contrastare i radicali liberi e proteggere le membrane cellulari (antiinvecchiamento).
Il resveratrolo, ottenuto dalla buccia dell’uva rossa e presente nel vino, è stato studiato negli ultimi decenni per l’attività di riduzione del colesterolo nel sangue, e conferisce a questa pianta, l’attività di protezione a livello cardiovascolare.
USO ESTERNO: si apprezza l’azione antiossidante, emolliente e protettrice delle membrane cellulari, per ottenere ottime creme in dermocosmesi.
CURIOSITÀ: si tratta di piante coltivate principalmente a scopo alimentare. È presente nella storia della cultura delle popolazioni europee. Dall’Egitto, fu diffusa dai romani, che a loro volta la fecero conoscere nelle zone della Borgogna e Renania (regioni di Francia e Germania).
Si consuma fresca sia come frutto che come succo. Se consumata in eccesso aumenta la peristalsi intestinale (effetto lassativo).
Dai frutti si ricava il vino, dai frutti essicati “l’uva sultanina o uva passa”; dai semi un olio che per le sue caratteristiche tecniche è utile per friggere (ricco di legami poliinsaturi che lo proteggono dall’irrancidimento).
