Descrizione

EFFETTI FISIOLOGICI della pianta nei preparati per uso orale
(CLAIMS definiti nelle Linee Guida ministeriali – Dm 10 Agosto 2018 e Allegato 1 DM 9 gennaio 2019):
Cortex: Regolarità del transito intestinale. Funzionalità del sistema digerente. Regolarità del processo di sudorazione. Funzionalità del microcircolo.
Folium: Fluidità delle secrezioni bronchiali. Funzionalità articolare.

IMPIEGO COMUNE IN FITOTERAPIA per uso orale:
Il principio attivo principale che si ritrova nel fitocomplesso di questa pianta è l’escina, con importanti  proprietà antinfiammatorie e antiedematosiche. Si utilizza quindi con successo nella prevenzione e cura dei disturbi di tipo vascolare.
Nell’insufficienza venosa delle gambe (gambe stanche, gonfie), l’integrazione con ippocastano migliora la circolazione venosa ed evita così la stasi, responsabile di quei  disturbi visibili anche localmente (vene varicose). Importante a questo scopo è anche l’effetto della diminuizione della permeabilità e della fragilità dei capillari venosi (azione simile a quella della vitamina P).
Effetti benefici correlati all’attività dell’escina contenuta nell’ippocastano si hanno anche a livello del plesso emorroidario, con diminuizione del dolore e del prurito.

N.B. Nell’etichetta del intergratore alimentare deve essere specificato la titolazione in escina.

USO ESTERNO: l’ippocastano è componente attiva dei diversi preparati in crema o gel, per il trattamento della fragilità capillare e del senso di gonfiore e pesantezza delle gambe, soprattutto nella stagione più calda. Inoltre è presente nei preparati per uso locale, per la patologia emorroidale, ed anche in quelli per le distorsioni e contuzioni (lividi locali).

CURIOSITÀ: il nome comune di quest’albero, “Ippocastano”, si riferisce all’utilizzo che veniva fatto con i frutti, come mangime (farine) e nella cura della tosse dei cavalli e del bestiame.
I frutti freschi sono tossici.