BIANCOSPINO

FAMIGLIA: Rosaceae
NOME BOTANICO: Crataegus laevigata
NOME COMUNE: Biancospino
SPECIE con uguali effetti fisiologici: Crataegus azarolus, Crataegus curvisepala, , Crataegus rhipidophylla, Crataegus monogyna, Crataegus nigra, Crataegus pentagyna.
ORIGINE: Europa e Asia
PRINCIPI ATTIVI (componenti attivi principali): flavonoidi (quercetina, iperoside,vitexina)
PARTE UTILIZZATA: folium, flos, summitas c. floribus, fructus, surculi, semen

Descrizione

EFFETTI FISIOLOGICI della pianta nei preparati per uso orale
(CLAIMS definiti nelle Linee Guida ministeriali – Dm 10 Agosto 2018 e Allegato 1 DM 9 gennaio 2019):
Fos, folium: Regolare funzionalità dell’apparato cardiovascolare. Rilassamento e benessere mentale. Regolarità della pressione arteriosa. Antiossidante.

IMPIEGO COMUNE IN FITOTERAPIA per uso orale:
I principali effetti fisiologici dei preparati a base di biancospino sono:
– Protezione dell’apparato cardiovascolare. In particolare è utile in presenza di battito cardiaco accelerato (palpitazioni), o lieve aumento della pressione, correlati a periodi di “Stress”.
– Sedativo e Rilassante, in associazione a valeriana e passiflora.
NOTE: il biancospino agisce sul cuore ed ha bassa tossicità, a differenza delle altre piante medicinali con effetti simili. Si consiglia sempre di seguire i consigli dei professionisti.

USO ALIMENTARE: i frutti si possono utilizzare per fare sciroppi o marmellate o liquori.
La marmellata si prepara facendo bollire a fuoco basso le bacche (500 g) fino a quando diventano morbide. Poi si riducono a polpa (frullando grossolanamente) e si aggiunge zucchero (450 g) e si lascia cuocere a fuoco lento fino alla giusta consistenza. Si può aggiungere un pizzico di zenzero o cannella. Invasare ancora calda in barattoli precedentemente sterilizzati e asciutti.