LUPPOLO

FAMIGLIA: Cannabaceae
NOME BOTANICO: Humulus lupulus
NOME COMUNE: Luppolo
ORIGINE: Europa centrale. Pianta Rampicante perenne, diffusa nelle zone a clima temperato
PARTE UTILIZZATA: strobilus, flos
COMPONENTI ATTIVI PRINCIPALI: principi amari (resine): umulone, lupulone e derivati; olio essenziale (mircene, alfa-cariofillene, farnesene, linalolo, alcol alifatici, ecc.); eterosidi di flavonoli: astragalina, isoquercetina, quercitrina, rutina; calconi: xantumolo, desmetilxantumolo; acidi fenilacrilici e fenilcarbonici: acido feruico, acido caffeico e loro esteri, acidi gallico e vanillico; polisaccaridi; tannini.

Descrizione

EFFETTI FISIOLOGICI della pianta nei preparati per uso orale
(CLAIMS definiti nelle Linee Guida ministeriali – Dm 10 Agosto 2018 e Allegato 1 DM 9 gennaio 2019):
Strobilus: Rilassamento (sonno; in caso di stress). Funzione digestiva.

IMPIEGO COMUNE IN FITOTERAPIA per uso orale:
Erba amara, tonica, aromatica. Conosciuta già nel passato per la sua azione rilassante.
Utile in caso di insonnia, specie in soggetti facilmente irritabili e/o stressati e nel trattamento degli stati di tensione nervosa.
Un altro impiego, forse meno comune, è nelle dispepsie (cattiva digestione) di origine nervosa.

CURIOSITÀ: il luppolo venne utilizzato per la produzione di birra a partire dal IX secolo (si utilizzano le resine, sostanze amare, contenute nei coni).
L’utilizzo nella medicina popolare, soprattutto contro l’insonnia e come antidolorifico, si diffuse nel nostro continente circa nel XII secolo.
IN CUCINA: si possono consumare i giovani getti come gli asparagi.