RABARBARO

FAMIGLIA: Polygonaceae
NOME BOTANICO: Rheum emodii
NOME COMUNE: Rabarbaro cinese
SPECIE con uguali effetti fisiologici: Rheum x hybridum, Rheum officinale, Rheum palmatum, Rheum rhabarbarum, Rheum rhaponticum, Rheum undulatum
ORIGINE: Asia centrale, Siberia, Cina, mongolia, Tibet,
PARTE UTILIZZATA: Radix, rhizoma, folium
COMPONENTI ATTIVI PRINCIPALI: flavonoidi, tannini, derivati idrossiantracenici (glicosidi antrachinonici e diantronici) F.U. >2,5 % (reina)

Descrizione

EFFETTI FISIOLOGICI della pianta nei preparati per uso orale
(CLAIMS definiti nelle Linee Guida ministeriali – Dm 10 Agosto 2018 e Allegato 1 DM 9 gennaio 2019):
Radix, rhizoma: Regolarità del transito intestinale. Funzione digestiva.

IMPIEGO COMUNE IN FITOTERAPIA per uso orale:
Viene utilizzato, spesso con piante con azione simile, come blando lassativo, per promuovere la formazione di feci e facilitarne l’espulsione. Solo però come uso saltuario. In altri casi, a piccole dosi, per il contenuto in tannini, ha un’azione astringente (antidiarroica).
Caratteristico, per il suo aroma amaro, il suo utilizzo in bevande alcoliche, digestive, stomachiche, e come aperitivo (stimola la digestione e aumenta l’appetito).
AVVERTENZE da riportare in etichetta negli integratori alimentari: non somministrare al di sotto dei 12 anni. consultare il medico in caso di gravidanza e allattamento. Non utilizzare per periodi prolungati senza consultare il medico.

CURIOSITÀ: il rabarbaro veniva utilizzato in Cina a scopo medicinale già nei primi secoli a.C.
La radice si trova in commercio a piccoli pezzi, dall’odore aromatico intenso.