TARASSACO o DENTE DI LEONE

FAMIGLIA: Compositae
NOME BOTANICO: Taraxacum campylodes
NOME COMUNE: Tarassaco
SINONIMO : Taraxacum officinale
ORIGINE: aree temperate degli emisferi meridionale e settentrionale. Pianta, dal gusto amaro, coltivata come verdura.                                                               PARTE UTILIZZATA: Folium, flos, herba c. radicibus, radix
COMPONENTI ATTIVI PRINCIPALI: Inulina, sali di potassio

Descrizione

EFFETTI FISIOLOGICI della pianta nei preparati per uso orale
(CLAIMS definiti nelle Linee Guida ministeriali – Dm 10 Agosto 2018 e Allegato 1 DM 9 gennaio 2019):
Herba c. radicibus, radix: Funzione digestiva. Funzione epatica. Regolarità del transito intestinale. Funzioni depurative dell’organismo. Drenaggio dei liquidi corporei.
Folium: Drenaggio dei liquidi corporei. Funzionalità delle vie urinarie.

IMPIEGO COMUNE IN FITOTERAPIA per uso orale:
Il Tarassaco è ampiamente conosciuto come erba medicinale per l’effetto diuretico, cioè di aumento del volume e frequenza dell’eliminazione dell’urina. Tale effetto è specifico nella foglia, mentre il principi attivi presenti nella pianta in toto, uniscono anche l’attività depurativa a livello epatico, con la regolarizzazione della funzione dell’intestino.
L’azione depurativa ”disintossicante” favorisce l’eliminazione delle tossine attraverso reni, pelle e fegato, portando all’individuo una sensazione di benessere. È consigliata a tutti nel periodo del cambio di stagione, specie primavera e autunno ed in modo particolare a chi desidera iniziare un dieta alimentare per dimagrire.

CURIOSITÀ: il nome deriva dall’arabo: tarashaqun, ”cicoria selvatica”.
Importante osservare come in natura siano presenti nel fitocomplesso della stessa pianta, principi attivi con azione complementare. È questo il caso del Tarassaco, che unisce all’attività fortemente diuretica (urinando tanto, si perde potassio dall’organismo), anche i sali di Potassio, per sopperire a quest’effetto.
IN CUCINA: le foglie fresche sono ottime in insalata (tagliate molto fini), possono essere consumate anche cotte, come gli spinaci.
Le radici vengono macinate e tostate per essere utilizzate come surrogato del caffè.